lunedì 29 maggio 2017

Totti, il discorso d'addio all'Olimpico

Il 28 Maggio 2017 un grande calciatore dice addio al calcio italiano: si tratta del capitano della Roma, Francesco Totti, che dopo 25 anni giocati nella sua squadra del cuore saluta tutti i tifosi e si ritira.



L'Olimpico di Roma stracolmo di gente

De Rossi ha detto di non aver mai visto niente di simile e in effetti ieri lo stadio Olimpico di Roma era gremito di gente: tutti erano lì non solo per assistere all'ultima di campionato della Roma, ma per salutare Francesco Totti. Dopo la fine della partita, che la Roma ha vinto per 3-2 aggiudicandosi il secondo posto in classifica, ha fatto il suo ingresso in campo il capitano Totti sulle note de Il gladiatore. Con lui, oltre ai compagni di squadra e ad alcuni personaggi di rilievo della società, c'erano anche Ilary Blasi e i suoi tre figli.

Il discorso d'addio

Totti aveva un foglio tra le mani e ha iniziato a leggere quelle parole al microfono:
Ho scritto, abbiamo scritto una lettera per voi, non so se riuscirò a leggerla, ci provo - dice visibilmente commosso -. Se non la finisco la finirà mia figlia Chanel che non vede l'ora di leggerla. Grazie Roma, grazie mamma e papà, grazie a mio fratello, ai miei parenti, ai miei amici, a mia moglie e ai miei tre figli. Ho voluto iniziare dai saluti perché non so se ruscirò a leggere queste poche righe. E' impossibile raccontare 28 anni di storia in poche frasi. Mi piacerebbe farlo con canzoni o poesie.
E' un Totti molto emozionato quello che parla al microfono e si rivolge ai suoi tifosi con il cuore in mano. Dopo i saluti alle persone più importanti della sua vita torna indietro nel tempo, a quando era solo un bambino:
Sapete qual'era il mio giocattolo preferito? Il pallone, e lo è ancora ma a un certo punto della vita si diventa grandi. Così mi hanno detto e il tempo ha deciso. Maledetto tempo... E' lo stesso tempo che il 17 giugno 2001 (giorno dello scudetto della Roma, ndr) avremmo voluto passasse in fretta. Non vedevamo l'ora di sentire l'arbitro fischiare tre volte. Oggi questo tempo mi ha bussato sulle spalle e mi ha detto 'domani sarai grande', levati gli scarpini perché da oggi sei un uomo e non potrai sentire l'odore dell'erba così da vicino, il sole in faccia, l'adrenalina che ti consuma e la soddisfazione di esultare -prosegue Totti-. Mi sono chiesto in questi mesi perché mi stiano svegliando da questo sogno. Avete presente quando siete bambini, state sognando qualcosa di bello e vostra madre vi sveglia per andare a scuola? Mentre voi volete continuare a dormire e provate a riprendere il filo di quella storia e non ci si riesce mai? Stavolta non era un sogno, ma la realtà. Voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, e a quelli che oggi sono diventati padri e gridano ancora 'Totti gol'. Mi piace pensare che la mia carriera sia per voi una favola da raccontare.

Il tempo, è quello che ha tradito Totti e che è trascorso troppo in fretta, anche se in questi anni il capitano ha saputo regalare ai suoi tifosi e al calcio italiano forti emozioni. Alla fine il capitano ammette di aver paura:
Mi levo la maglia per l'ultima volta, la piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai. Scusatemi se in questo periodo non ho chiarito i miei pensieri ma spegnere la luce non è facile, adesso ho paura, non è la stessa cosa che si prova davanti alla porta. Concedetemi un po' di paura, stavolta sono io ad aver bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato. Solo con il vostro affetto riuscirò a buttarmi in una nuova avventura. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato accanto a me in questi anni, i tifosi, la Curva Sud, un riferimento per noi romani e romanisti. Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore, siete e sarete sempre nella mia vita. Smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e lascio adesso che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato 28 anni di amore, vi amo!".

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